LE CANZONETTE

 Il 22 febbraio 1950, la sezione del PCI di Civitanova Marche (allora Portocivitanova) decide di stampare una raccolta intitolata Le canzonette de Pietruccio, che potete consultare di seguito. In questo fascicolo, La canzone degli sfollati viene pubblicata per la prima volta nella sua versione integrale, includendo cioè la nona quartina censurata nel 1943. Segue poi una seconda ristampa negli anni settanta.

 

Contenuto della raccolta:

  1. Prefazione
  2. Portocivitanova nell'oscurità
  3. I° maggio
  4. In occasione della guerra d'Africa
  5. La canzone degli sfollati di Civitanova Marche
  6. La politica e l'altare
  7. Lo ciocco
  8. I lavori dello stadio
  9. 7 novembre 1949
  10. La camisciola
  11. Evviva l'unità

Di seguito riportiamo la trascrizione della Prefazione:

 

 Le prefazioni servono a presentare gli uomini e le opere. Ma se si dovesse porre questo compito per presentare "Pietruccio" e le sue canzonette a Civitanova Marche, il tutto sarebbe una cosa superflua e quindi inutile. Chi non conosce Pietro Cerquetti? Chi, più o meno in sordina, non ha fischiettato le sue canzonette?

 Ma se una specie di prefazione è necessaria quando l'immaginazione ci fa prevedere sulle labbra di qualche pasciuto "signore" un sorriso che vorrebbe essere di commiserazione e che non riesce neanche a ben dimostrare la stupidità del suo proprietario. Sono i sorrisi, questi a cui alludiamo, di coloro che si ritengono "persone per bene" e che si ritengono gli unici depositori ed intenditori di prose e di versi.

 A costoro vogliamo dire che Pietruccio Cerquetti ha frequentato la sola terza elementare, che è un operaio, che è sempre stato operaio. A costoro vogliamo portare come esempio la figura adamantina dell'antifascista Pietruccio. 

 Dell'umile operaio che non ha cambiato mai casacca, che ha sempre contribuito a tenere alta la rossa bandiera della libertà.

 A costoro che si ritengono possedere il monopolio dei valori più umani di coraggio, libertà, coerenza, del bello, del giusto e del buono, vogliamo portare l'esempio di un umile, onesto operaio.

 È un operaio che si esprime con l'italiano che gli è stato possibile imparare tra una goccia e l'altra di sudore versate nell'officina. È un operaio che sa meglio estrinsecare i suoi pensieri servendosi delle espressioni fresche e colorite del suo dialetto.

 Questa raccolta di versi di Pietro Cerquetti non è solo la prova dei dolori repressi che covano tra la classe operaia; è soprattutto l'anedito di questa classe verso una giustizia superiore.

 È dimostrazione di resistenza e di lotta contro ogni sopruso.

 Non è solo il lamento accorato dell'oppresso, ma il lavorio costante ed indefesso della goccia d'acqua che scava la roccia.

 Sono gli animi sensibili ed onesti degli operai, come "Pietruccio", che hanno portato l'ingente massa degli sfruttati di tutto il mondo a cambiare, nei nostri giorni, alcune parole dell'inno proletario: non è più "Bandiera rossa trionferà" ma più propriamente "Bandiera rossa trionfa già"!.

Sezione del PCI di Portocivitanova