LA CANZONE DEGLI SFOLLATI

 Due giorni dopo il primo bombardamento aereo di Civitanova Marche, in un piovoso pomeriggio di fine novembre 1943, Pietro Cerquetti scrive di getto La canzone degli sfollati. Con la matita, su un foglio di cartapaglia, compone nove strofe dialettali. Ottiene però dal commissario prefettizio Marini il permesso di stamparne solo otto, omettendo l'ultima dove Pietruccio si sfoga direttamente contro il duce e il re.

 È proprio l'ultima strofa, conosciuta a memoria da molti, che procura a Pietruccio una serie di guai: 20 giorni di carcere nella caserma di Morrovalle e bastonate dai fascisti.

 

 Di seguito riportiamo la stampa originale della canzone pubblicata nel 1943 su carta 15,5 x 21,5 cm con l'ultima strofa aggiunta in digitale.

 Nel 1990, l'assessorato alla Cultura di Civitanova Marche sceglie di valorizzare questo tassello di storia locale e, con la collaborazione di uno dei nipoti di Pietruccio, Edoardo Cerquetti, assegna al maestro di musica Bruno Bizzarri la ristesura della melodia, fino ad allora tramandata oralmente.

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LA VICENDA DEI DIRITTI DI AUTORE

 Nel 1968, Pietruccio e La canzone degli sfollati sono vittime di una spiacevole vicenda. Una casa discografica milanese, infatti, incide su disco e vende La canzone degli sfollati senza la prescritta autorizzazione e senza riportarne il nome dell'autore. Oltre che per una questione di diritti, Pietruccio ne rimane risentito soprattutto a livello personale. Decide quindi di affidarsi all'avvocato Roberto Gaetani e di aprire una vertenza.

 Dopo la visione del libretto Le canzonette de Pietruccio stampato nel 1950 dal PCI, dove fra le varie composizioni era stata pubblicata anche la canzone in questione, il direttore della casa discografica riconosce Pietruccio come autore de La canzone degli sfollati e decide di regolare la diffusione e pubblicazione dei dischi aggiungendo il nome dell'autore.

 La casa discografica giustifica l'appropriazione del testo riferendo che il motivo era stato registrato insieme ad altri canti popolari, il più delle volte composti da ignoti.


Tutt'oggi capita ancora di veder pubblicata La canzone degli sfollati su CD folkloristici locali e, proprio come nel 1968, ci si dimentica spesso di citare Pietruccio come autore. La famiglia Cerquetti è a disposizione dei gruppi folkloristici che vogliano riproporre e reinterpretare i brani di Pietruccio, ma chiede che, per rispetto, se ne citi il nome dell'autore originale, Pietro Cerquetti.

LAPIDE AI GIARDINI PUBBLICI

 Il 29 giugno 1989, dopo 47 anni dalla tragedia del bombardamento di Civitanova Marche, l'amministrazione comunale decide di ricordare l'accaduto con una commemorazione ufficiale. Nei giardini pubblici antistanti la pescheria viene infatti deposto un complesso di lapidi:

- Una prima lapide in bronzo a ricordo di Pietruccio con la trascrizione della versione censurata de La canzone degli sfollati;

- Una seconda lapide in bronzo con i nomi delle vittime civili degli eventi bellici;

- Una terza lapide in marmo a ricordo dei caduti della resistenza.

 

Di seguito riportiamo l'immagine della lapide in bronzo dedicata a Pietruccio. Fonte: Pietre della memoria

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